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Ogni anno in Italia un milione di over 65 va in ospedale per problemi causati dai medicinali assunti. Due milioni invece soffrono di reazioni avverse ad alcuni medicinali e per questo sono costretti a ulteriori visite mediche o specialistiche. Un ricovero su due sarebbe evitabile se si riducesse la prescrizione di farmaci inutili.

Sono i dati diffusi dalla Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) e dall’Istituto Mario Negri di Milano, che hanno avviato un progetto chiamato “De-prescribing” per la riduzione dei farmaci prescritti. Questo piano – presentato ad ottobre a Roma, durante il congresso nazionale della SIMI – secondo i promotori coinvolgerà più di 300 dottori di medicina generale, geriatri ospedalieri e internisti.

Attraverso un’interazione più approfondita e una collaborazione sinergica tra medico e paziente – possibile grazie all’utilizzo di appositi software intelligenti, colloqui, telefonate e “diari” degli effetti collaterali – sarà possibile, secondo i promotori, controllare con maggiore precisione i farmaci prescritti e assunti e ottimizzare il percorso di cura, riducendo del 30% il carico delle terapie negli over 65.

Il ricovero, come ha sottolineato il presidente della SIMI Franco Perticone, invece di essere l’occasione per rivedere e aggiornare le cure, “è diventato una circostanza in cui il carico di farmaci aumenta”.

Stando infatti ai numeri registrati dal 2008 ad oggi dal Registro Politerapie SIMI, dall’Istituto Mario Negri e dal Policlinico di Milano, che hanno preso in esame più di 5 mila pazienti ricoverati in tutta Italia nei reparti di geriatria e medicina interna, il 60% degli anziani arriva in ospedale prendendo in media cinque medicine al giorno e torna a casa, dopo le dimissioni, con sette farmaci prescritti. Due in più, “spesso senza che ve ne sia reale bisogno”, ha confessato Perticone.

Dai dati divulgati dalla SIMI emerge anche che 1,3 milioni di anziani italiani prendono addirittura più di dieci medicinali al giorno, ben 3 milioni corrono quotidianamente rischi di complicanze dovute ai rischi di interazione tra i tanti farmaci assunti e, di questi, 1 milione è costretto al ricovero per la gravità delle complicazioni.

Da questi numeri è nato il progetto “De-prescribing”, con l’invito rivolto a tutti i medici di famiglia e di poliambulatorio a servirsi di appositi software per studio medico, capaci di tracciare la storia clinica del paziente e tutti i farmaci assunti, in modo da evitare più facilmente tutte le prescrizioni inutili o addirittura incompatibili e potenzialmente controproducenti.

Con un taglio ragionato alle prescrizioni, secondo SIMI, il numero di ricoveri degli over 65 potrebbe essere dimezzato, con ripercussioni positive sulla salute dei pazienti e un risparmio di 5 miliardi di euro sui costi delle cure, che oggi si attestano sui 16 miliardi e rappresentano il 70% della spesa sanitaria nazionale.

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