Ecco come si scelgono i pavimenti per le ristrutturazioni Milano che rendono una vecchia casa moderna e contemporanea con uno stile impeccabile.

Il formato

Oggi le pavimentazioni che si preferiscono installare per dare un tocco più moderno, hanno un formato di grande dimensioni. Infatti, le piastrelle sono 60×60 o anche 80×80 mentre i listelli sono più lunghi. Questo consente di mettere meglio in mostra la bellezza del pavimento.

Il colore

I colori dei pavimenti possono essere diversi. Oggi si preferiscono colori o chiari o scuri, da scegliere in base allo stile che si vuole dare all’intero appartamento. I colori chiari hanno il vantaggio di riflettere la luce e far sembrare lo spazio maggiore. I colori scuri, invece, donano subito calore e risultano esser più calorosi. Un pavimento scuro sta benissimo con i muri bianchi oppure anche colorati con una tinta sul verde, davvero molto “in” ora.

Il materiale

I pavimenti più belli in assoluto sono quelli in legno ma hanno anche il problema di esser piuttosto costosi. Inoltre, possono esserci delle modificazioni del colore del legno dovute all’ossidazione. Un pavimento in elongo può però esser riportato a nuova vita dopo qualche hanno con la rasatura. Altri materiali usatissimi per le pavimentazioni sono il laminato ma anche il gres porcellano e il pvc.

Il tipo di posa

Quando si parla di pavimentazioni durante i lavori di ristrutturazioni Milano è doveroso afre un discorso anche sul tipo di posa che si usa. Oggi le pose sono spesso naturali cioè correre e simili, evitando di creare disegni intricati come avveniva in passato. La spina di pesce e altre tipologie come la scacchiera sono da evitare per diverse ragioni. La posa a correre, da fare anche obliqua, sfrutta tutta la lunghezza del listello, aiutando ad ampliare visivamente lo spazio. Quando si usa una posa molto intricata va a finire che ci saranno molte fughe e ciò spezza la superfice, facendola apparire minore di quello che è in realtà. Per ampliare lo spazio, le pose più moderne sono: il cassero irregolare oppure obliquo anche se richiede un po’ di tagli in più.

Di Editore