In tanti si domandano quali siano i compiti di una badante a Roma che sempre più spesso si vede nelle case delle famiglie italiane per prendersi cura di un anziano non autosufficiente. Per iniziare, bisogna capire che si tratta di un sostegno fisico e, allo stesso tempo, supporto morale.
Se si fa riferimento al supporto e sostegno morale, si tratta di uno dei compiti più importanti e vitali per la cura e assistenza domiciliare di un’anziana che però spesso è sottovalutato. Una badante a Roma è di compagnia a una persona anziana affinché la mente resti vigile e attiva.
Un anziano che vive in casa da solo non parla molto, non si confronta e non si aggiorna. Può sembrare una cosa da poco ma la socializzazione è di grande aiuto soprattutto alle persone che mostrano i primi stadi di demenza senile o di Alzheimer, entrambe patologie degenerative del cervello.
La presenza di un’assistenza domiciliare aiuta a muoversi anche fisicamente, uscire e camminare affinché il corpo resti attivo. Un anziano con un aiuto costante evita di chiudersi in sé stesso anche. È evidente la differenza che intercorre tra un anziano che vie solo, il quale è chiuso e burbero, rispetto invece a una persona che ha compagnia, assistenza, riceve visite e sta in compagnia.
L’assistente domiciliare come la badante a Roma può sembrare che costringa l’anziano a fare movimento ma è uno sforzo che va fatto per non perdere anche quella poca mobilità rimasta. Muoversi, stimolare la circolazione, mantenere i muscoli sani, fare fisioterapia: sono tutti aspetti fondamentali che fanno al differenza nella qualità di vita di una persona non più autosufficiente.
Quando si ha a che fare con un anziano che è costretto fermo a letto, diventa fondamentale muoverlo per evitare le piaghe da decubito. Inoltre, la badante a Roma aiuta ad eseguire la cosiddetta ginnastica passiva affinché i muscoli non si atrofizzino. L’azione riabilitativa è fondamentale in soggetti che hanno perso la capacità di deambulazione per colpa anche di patologie come l’osteoporosi.