Riceviamo e pubblichiamo dal blog di Alessio Del Vecchio due approfondimenti in materia di distribuzione organizzata e diritti dei consumatori online. La grande distribuzione organizzata (GDO) ha visto un vero e proprio boom con il diffondersi dell’emergenza Coronavirus. Basta guardare i numeri di marzo 2020 per rendersene conto: nella settimana tra lunedì 9 e domenica 15 marzo si è registrato il terzo trend positivo a doppia cifra con un +16,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il dato, rilevato dall’istituto di ricerca Nielsen nel suo rapporto settimanale, ha anche evidenziato che il Sud Italia ha fatto registrare gli incrementi più elevati con un +28,4%. Per il Nord Est è stato, invece, calcolato un aumento del 18,6%, seguito dal Centro (16,8%) e dal Nord Ovest (+10,1%). Vista l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 e il conseguente “lockdown” gli acquisti più gettonati sono stati quelli legati alla corsa alle scorte o al cosiddetto “effetto stock”. Si comincia con il latte a lunga conservazione con il +62,2%, quindi 14,1 milioni in più di prodotti venduti settimana su settimana, seguito da pasta (+65,3%), conserve animali (+56,0%) e farina, che ha visto un vero e proprio boom (+185,3%). Non sono mancati, poi, gli acquisti di guanti (+362,5%, detergenti superfici (+49,7%), candeggina (+99,9%) e alcol denaturato (+169,2%).

Come ci ricorda Alessio Del Vecchio Roma è stata una delle protagoniste del boom alimentare durante l’ultima stagione. Tornando al settore alimentare, è stato evidente anche l’incremento delle vendite di prodotti che hanno provato a far rimpiangere meno le uscite del sabato sera, come le birre alcoliche (+13,8%) e la pizza surgelata (+54,3%). I numeri delle vendite della Gdo rispecchiano “la trasformazione della vita degli italiani in abitudini sempre più domestiche”, ha spiegato Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia. I trend di crescita – evidenziano ancora da Nielsen – stanno ancora cambiando, in particolare a “livello di formati” e di momento dell’acquisto. A causa delle lunghe code davanti agli ipermercati e ai supermercati, i negozi di quartiere, le piccole botteghe e i negozi online sono in costante ascesa. Un modo utile per far girare anche l’economia locale ed evitare lunghi tragitti da casa al supermercato, che permettono al cittadino di poter scegliere con calma ed evitare di incappare in controlli e successive sanzioni. L’acquisto e le scelte degli italiani sono, dunque, cambiate nel corso dell’emergenza Coronavirus: dalle grandi scorte di prodotte da conservare ai piccoli acquisti mirati alla spesa quotidiana e alle effettive esigenze, da effettuare nei piccoli negozi vicino alle proprie abitazioni, o dai singoli produttori locali che hanno riorganizzato la loro vendita online.

Diritto di reso acquisti online come funziona

Acquistare online, ordinare un prodotto e averlo a casa in poche ore, scegliere tra un’ampia gamma di produttori e rivenditori. Comprare prodotti su Amazon e su un sito di e-commerce è spesso un piacevole “svago” oltre ad essere molto utile. E’ fondamentale, però, conoscere i propri doveri e i propri diritti di acquirenti, per compiere scelte utili e informate. Il diritto di reso, o il diritto di recesso, per acquisti online è uno dei più importanti, ed è a tutti gli effetti un diritto del consumatore. Si tratta del diritto di sciogliere unilateralmente il contratto di acquisto di un bene o di un servizio e, generalmente, può essere esercitato entro il termine di 14 giorni lavorativi dalla ricezione del prodotto o servizio stesso. Il Codice del Consumo definisce il “diritto di recesso” all’articolo 52, specificando che esistono una serie di eccezioni, chiarite all’articolo 59 del testo. Tra le eccezioni al diritto di reso figurano, ad esempio, l’acquisto di un servizio già in esecuzione, come un corso online, beni che rischiano di deteriorarsi, prodotti personalizzabili o personalizzati, beni sigillati che non possono essere resi per motivi igienici, e altre casistiche specifiche.

Sempre il Codice del Consumo specifica che, per esercitare il diritto di reso, l’acquirente non è tenuto a pagare sanzioni, ma deve rimborsare al venditore le eventuali spese sostenute e documentate per la conclusione del contratto di acquisto. Il diritto di recesso si esercita “dandone comunicazione alla persona indicata nel contratto e, in mancanza, al venditore”, si legge ancora nel Codice.

I siti di e-commerce presentano, nella maggior parte dei casi, sezioni apposite che consentono di far partire la richiesta di reso in maniera molto rapida e semplice. Una volta inviata la richiesta per esercitare il diritto di reso, il sito online conferma e approva la domanda, e invia un modulo da compilare e stampare, assieme all’etichetta da apporre sul pacco da rispedire. L’etichetta di reso per acquisti online è fondamentale perché consente di contattare il corriere per il ritiro del reso e non pagare alcuna spesa di spedizione, salvo diverse condizioni accettate al momento dell’acquisto del bene o del servizio. A quel punto non rimane che inviare al mittente il pacco contenente il prodotto reso. In merito al rimborso relativo al diritto di reso, molto spesso questo viene effettuato al momento della spedizione del reso stesso, purché questa sia certificata e comprovata, mentre in altri casi il rimborso viene effettuato al momento della ricezione del reso stesso da parte del venditore.

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